Lo stralcio delle multe auto non fa sorridere i Comuni
All’interno della legge di Bilancio che il Governo si appresta a presentare entro fine anno, almeno così si spera, c’è anche l’ipotesi di una grande pace fiscale, che si ipotizza possa toccare anche le multe auto che vengono recapitate ai cittadini per violazioni del Codice della Strada.
Una soluzione che renderebbe certamente felici gli automobilisti meno attenti e rispettosi delle regole, ma che non farà di certo piacere ai Comuni. L’annullamento delle multe auto infatti è da sempre una delle principali voci di ingresso per le casse degli enti territoriali, ed ecco che la protesta si allarga.
Nella legge di Bilancio che deve essere approvata entro il 31 dicembre si parla di stralcio (ovvero di annullamento) di tutte le sanzioni (multe auto) che sono al di sotto dei 1.000 €. Per intenderci sono le classiche sanzioni per eccesso di velocità che vengono inferte con l’utilizzo di Autovelox. Prevista poi anche la riduzione delle sanzioni per le multe auto superiori a quella cifra.
Una rottamazione delle sanzioni che vale anche per il mancato pagamento del bollo auto per i periodi dal 1 gennaio del 2000 al 30 giugno del 2022. Gran parte di questi sono ormai caduti in prescrizione, e quindi per essere “condonati” non occorre fare nulla di particolare.
Le multe auto che invece sono emesse dai Comuni per infrazione del Codice della Strada (per intenderci quelle per divieto di sosta, violazione dell’art. 142, eccesso di velocità ed accesso alla ZTL), potrebbero restare valide e non sanabili, perché secondo la legge in questo caso sono i Sindaci a decidere se aderire o meno alla rottamazione.
Ma i Comuni difficilmente aderiranno all’iniziativa, visto che ormai le cifre sono state messe a bilancio e nella speranza che il gettito possa essere maggiore dell’anno precedente. Dalle prime stime la rottamazione totale delle multe porterebbe circa 300 milioni di euro di perdite nei bilanci comunali.