Alcolock: alla scoperta del nuovo sistema contro la guida in stato di ebbrezza
Esploriamo insieme il funzionamento dell’Alcolock e se possa davvero rappresentare una soluzione efficace al problema della guida in stato di ebbrezza.
Non è certo una novità che una quota significativa degli incidenti stradali sia riconducibile alla guida sotto l’influenza di alcolici. Nonostante gli sforzi congiunti di Italia e Unione Europea per ridurre questo fenomeno, si sta tornando a discutere con insistenza dell’Alcolock, un dispositivo progettato per impedire l’avvio del veicolo in caso di ebbrezza del conducente.
Comunemente chiamato Alcolock, il suo nome tecnico è IID (Ignition Interlock Device) o BAIID (Breath Alcohol Ignition Interlock Device). Il suo scopo principale è bloccare l’utilizzo delle funzionalità del veicolo dopo un test sul tasso alcolemico.
Il principio di base è semplice: per avviare l’auto, il conducente deve soffiare in un apposito boccaglio integrato nel dispositivo. Se la concentrazione di alcol rilevata supera il limite consentito, l’Alcolock impedisce l’accensione del motore.
Si tratta di un sistema pratico e rapido, che permette a una persona sobria di utilizzare l’auto senza problemi, mentre ne blocca l’uso a chi è sotto l’effetto dell’alcol. L’obbligatorietà dell’Alcolock era già stata discussa in passato, senza però giungere a una conclusione definitiva. Tuttavia, periodicamente, l’argomento riemerge.
Attualmente, la discussione si concentra sui recidivi: l’idea, che potrebbe essere inserita nel nuovo Codice della Strada, prevederebbe l’obbligo di installare questo dispositivo per coloro che sono già stati condannati per guida in stato di ebbrezza.
Il problema principale di questo dispositivo risiede innanzitutto nelle diverse normative tra i vari paesi (alcuni lo impongono solo sui mezzi pubblici, altri ne consentono la disattivazione) e poi nella facilità con cui potrebbe essere aggirato.
Se il blocco si basa semplicemente sul soffiare nel dispositivo, chiunque potrebbe eluderlo facendo soffiare un amico, una persona sobria, o persino un passante. In pratica, il funzionamento del dispositivo si fonda sull’onestà del guidatore, che, se fosse tale, eviterebbe di mettersi alla guida in stato di ebbrezza a priori.
Diventa quindi difficile garantirne un’efficacia del 100%, considerando anche che eventuali sistemi di geolocalizzazione o dispositivi indossabili (come braccialetti con tecnologia NFT, sebbene l’applicazione in questo contesto sia discutibile) potrebbero essere aggirati allo stesso modo, sempre con l’aiuto di terzi. Tuttavia, essendo un deterrente, se l’Alcolock riuscisse anche solo a prevenire la metà degli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza, rappresenterebbe comunque un successo senza precedenti.