L’automotive e il nuovo Governo: ecco i programmi dei vincitori
Dalle elezioni politiche è uscito vincitore il centrodestra che formerà il nuovo governo. Ma quali sono i programmi della coalizione in termini di automotive e di trasporti? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Il centrodestra non si è espressa a favore di una corsa all’elettrico nel mondo dell’automotive. Non si vuole correre troppo e fare le cose di fretta e anzi Nicola Procaccini, responsabile del dipartimento Ambiente ed Energia di Fratelli d’Italia ha definito la scelta europea dello stop alla benzina dal 2015 come un autogol.
FdI è per un approccio neutrale, sondando anche il terreno di idrogeno e bicarburanti, ma purché il passaggio avvenga in modo graduale e pianificato con calma. Correndo, secondo il partito più votato in Italia, si rischierebbe di aumentare la dipendenza nel mondo dell’auto da Paesi come la Cina, che ha il monopolio in termini di materie prime.
Sempre FdI sostiene che il mondo dell’automotive sia importantissima per l’industria italiana e andrebbe incentivata. Ad oggi sono 300.000 addetti ai lavori e un fatturato del 6,2% del Pil. Molto spesso non si tratta di produttori ma di ricambisti e officine specializzate. Con un passaggio totale all’elettrico queste aziende rischierebbero di scomparire. La scelta di procedere gradualmente quindi andrebbe anche a tutelare, secondo il nuovo governo, anche moltissime aziende italiane
La stessa posizione espressa dalla Lega, che vuole incentivare anche le endotermiche di ultima generazione. Nel frattempo, grazie agli incentivi e alle colonnine, l’elettrico nel mondo dell’automotive prenderà piede autonomamente. Tra le idee anche un referendum grazie al quale gli italiani potrebbero esprimersi sulla scelta dell’Unione Europea di dire basta alla benzina entro il 2035.
Altra questione è quella del superbollo per le auto sportive. La tassa è nata nel 2001 sotto il governo Berlusconi. L’idea iniziale era quella di pagare 10 euro/kW una volta superata la soglia di 225 kW (305 CV). Pochi mesi dopo però il governo Monti ha inasprito la norma portando il limite a 185 kW (251 CV) e il raddoppiando il costo a 20 euro/kW.
Una tassa che in termini di entrate è sostanzialmente irrisoria e sostituibile con piccoli interventi sulle imposte principali. La questione sarà riportata molto presto in Bilancio.
Uno dei punti d’incontro anche all’interno della coalizione è quello dei trasporti, con l’obiettivo di ridurre il numero di auto in generale e di traffico incentivando il trasporto pubblico e i mezzi condivisi. Anche in questo settore le parole chiave sono “graduale” e “pianificato”. Si parla di misure come il bonus trasporti 2022 con estensioni anche alle ferrovie regionali e nazionali. Forza Italia invece crede che bisognerebbe anche aggiornare il parco dei mezzi circolanti limitando la produzione di CO2 su gomma.