Costi di Ricarica per Auto Elettriche in Italia: Adiconsum Lancia un Grido d’Allarme sui Prezzi di Settembre 2025
Nonostante il calo del costo dell’energia all’ingrosso, coloro che si affidano alla rete pubblica per ricaricare auto elettriche continuano a pagare fino al triplo rispetto alla ricarica casalinga.
Rifornire le auto elettriche in Italia si conferma ancora eccessivamente oneroso, malgrado la ritrovata quiete nel mercato dell’energia. È quanto emerge dal più recente monitoraggio sui prezzi condotto da Adiconsum in collaborazione con TariffEV, riferito a settembre 2025.
Il quadro attuale mostra una persistente immobilità: il Prezzo Unico Nazionale (PUN) medio si è attestato a 0,109 €/kWh, registrando una diminuzione del 19% rispetto a dicembre 2024, ma rimanendo invariato rispetto ad agosto. Il nodo cruciale è che questa riduzione nel prezzo all’ingrosso non si è tradotta in un risparmio per gli utenti delle colonnine pubbliche, le cui tariffe si mantengono tra le più elevate a livello europeo.
Infrastrutture e Tariffe Elevate
L’Italia vanta attualmente 67.561 punti di ricarica sul territorio, suddivisi in 52.106 a bassa potenza (sotto i 50 kW), 11.002 a media potenza (tra 50 e 149 kW) e 4.453 ad alta potenza (oltre 150 kW). Le stazioni di servizio autostradali sono ora coperte per il 45% dall’infrastruttura di ricarica, ma i benefici economici per gli automobilisti risultano minimi. L’indagine ha preso in esame 48.921 punti (ossia l’86,9% del totale) gestiti da 20 operatori che offrono servizi di ricarica in corrente alternata (AC), continua (DC) e ad alta potenza (HPC).
I costi medi al consumo rimangono consistenti: 0,63 €/kWh per la ricarica in corrente alternata (AC), 0,73 €/kWh per la ricarica in corrente continua (DC) e 0,76 €/kWh per quella ad altissima potenza (HPC). In alcune aree con minore concorrenza, i prezzi possono arrivare a toccare i 1,01 €/kWh.
Le offerte più vantaggiose sono state rilevate con EmobItaly (0,25 €/kWh AC), Electra (0,39 €/kWh DC) e Tesla Supercharger (0,32 €/kWh HPC).
Il Divario con la Ricarica Domestica e le Richieste Istituzionali
Il divario di costo con la ricarica effettuata in ambiente domestico, che si mantiene stabile tra 0,25 e 0,30 €/kWh, è enorme. Ciò significa che i guidatori che non hanno la possibilità di ricaricare in un garage o cortile privato spendono fino a tre volte di più per rifornire il proprio veicolo.
Secondo Adiconsum, è imprescindibile che la ricarica pubblica venga riconosciuta come un servizio di pubblica utilità. Per rendere la mobilità elettrica equa, si chiedono l’introduzione di tariffe calmierate, idealmente tra 0,30-0,35 €/kWh (AC), 0,40-0,45 €/kWh (DC) e 0,50-0,55 €/kWh (HPC). Soltanto con un intervento sui prezzi si potrà garantire una transizione ecologica del trasporto che sia veramente accessibile e sostenibile per tutti, impedendo che l’adozione di veicoli a zero emissioni diventi un privilegio di pochi.